Cortona Comune di
Cortona
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Regolamento e info

DISCIPLINARE PER LA GESTIONE DELL’ECOSCAMBIO

PREMESSO CHE

  • La direttiva 2006/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2006, relativa ai rifiuti (4), stabilisce il quadro normativo per il trattamento dei rifiuti nella Comunità. La direttiva definisce alcuni concetti basilari, come le nozioni di rifiuto, recupero e smaltimento, e stabilisce gli obblighi essenziali per la gestione dei rifiuti, in particolare un obbligo di autorizzazione e di registrazione per un ente o un’impresa che effettua le operazioni di gestione dei rifiuti e un obbligo per gli Stati membri di elaborare piani per la gestione dei rifiuti. Stabilisce inoltre principi fondamentali come l’obbligo di trattare i rifiuti in modo da evitare impatti negativi sull’ambiente e sulla saluteumana, un incentivo ad applicare la gerarchia dei rifiuti e, secondo il principio «chi inquina paga», il requisito che i costi dello smaltimento dei rifiuti siano sostenuti dal detentore dei rifiuti, dai detentori precedenti o dai produttori del prodotto causa dei rifiuti.
  • La decisione n. 1600/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 luglio 2002, che istituisce il Sesto programma comunitario di azionein materia di ambiente, sollecita l’estensione o la revisione della normativa sui rifiuti, in particolare al fine di chiarire la distinzione tra ciò che è rifiuto e ciò che non lo è, e lo sviluppo di misure in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti, compresa la fissazione di obiettivi.
  • Nella comunicazione del 27 maggio 2003 intitolata «Verso una strategia tematica di prevenzione e riciclo dei rifiuti» la Commissione sottolineava la necessità di riesaminare le definizioni esistenti di «recupero» e «smaltimento», di introdurre una definizione di «riciclaggio» di applicazione generale e di avviare un dibattito sulla definizione di «rifiuto».
  • Nella risoluzione del 20 aprile 2004 sulla succitata comunicazione (6), il Parlamento europeo invitava la Commissione a considerare la possibilità di estendere l’ambito di

applicazione della direttiva 96/61/CE del Consiglio, del 24 settembre 1996, sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento (7), all’intero settore dei rifiuti. Il Parlamento chiedeva inoltre alla Commissione di stabilire una chiara distinzione tra recupero e smaltimento e di precisare la distinzione tra ciò che è rifiuto e ciò che non lo è.

  • Nelle conclusioni del 1° luglio2004 il Consiglio invitava la Commissione a presentare una proposta di revisione di alcuni aspetti della direttiva 75/442/CEE, abrogata e sostituita dalla direttiva 2006/12/CE, per chiarire la distinzione tra ciò che è rifiuto e ciò che non lo è e tra recupero e smaltimento.
  • L’obiettivo principale di qualsiasi politica in materia di rifiuti dovrebbe essere di ridurre al minimo le conseguenze negative della produzione e della gestione dei rifiuti per la saluteumana e l’ambiente. La politica in materia di rifiuti dovrebbealtresì puntare a ridurre l’uso di risorse e promuovere l’applicazione pratica della gerarchia dei rifiuti.

Le premesse sono parti integranti del presente atto e valgono ad interpretare la volontà delle parti e ad esprimerne le intenzioni.

SI CONVIENE QUANTO SEGUE:

Presupposti e ambiti di applicazione

Il presupposto minimo per l’accesso all’Ecoscambio è l’iscrizione a ruolo TARI. L’utente, se non già iscritto a TARI dovrà denunciare la propria posizione.

Per poter usufruire del servizio ciascun utente dovrà presentare la tessera sanitaria/codice fiscale collegata all’utenza di riferimento.

La verifica dello strumento utilizzato per il conferimento è in capo al Gestore del servizio. Oltre alla verifica del presupposto per l’usufrutto del servizio, il Gestore provvederà ad effettuare anche verifiche sul bene oggetto del conferimento.

In caso di esito positivo, il Gestore procederà a:

  • Registrare il conferimento tramite piattaforma informatica
  • Immagazzinare ed esporre il bene

Oggetto del regolamento

La procedura dell’Eco scambio è uno strumento ipotizzato per il raggiungimento dell’obiettivo della riduzione del rifiuto.

Lo stesso consiste nello scambio di beni materiali con altri beni consegnati da altri utenti.

Di seguito il dettaglio dei beni materiali riconosciuti:

  • Accessori per l’infanzia e giochi;
  • Monopattino, skateboard, triciclo,bici bimbo, passeggini, lettini, carrozzine, fasciatoi, seggiolini auto, seggioloni;
  • Attrezzature sportive;
  • Biciclette, cyclette, stepper, tapis roulant;
  • Mobilio e oggettistica per la casa;
  • Piccoli mobili, divanetti, poltrone, pouf, letti, tavoli, comò, comodini, bauli, scrivanie, sedie, mobili per il bagno, scarpiere, tavolini, porta tv.